19.03.2021

reflusso e osteopatia

Il Reflusso Gastroesofageo può causare una lesione legata all’irritazione chimica della mucosa esofagea in seguito al contatto con il contenuto acido gastrico e/o alcalino duodenale. Provoca bruciore dietro lo sterno e rigurgito acido.

È una condizione che colpisce circa il 10-20% della popolazione in Europa.

I sintomi del reflusso gastroesofageo

La malattia da reflusso gastroesofageo si presenta con sintomi cosiddetti “tipici” (pirosi, rigurgito acido in bocca, eruttazioni, nausea e vomito) oppure con sintomi “atipici” (anemia, disfagia, dolore retrosternale). Molte volte ci si trova di fronte anche a manifestazione extraesofagee come: asma, tosse, raucedine, laringite cronica, otite media, polmoniti ricorrenti, malattie dentali.

Il bruciore occasionale viene solitamente gestito con alcuni accorgimenti nello stile di vita, e trattato con farmaci da banco. Quando il disturbo diventa quotidiano, questo può influire decisamente sulla qualità di vita. Nel 30-35% dei casi la Malattia da Reflusso Gastroesofageo si complica con erosioni, fino a degenerare in ulcere o restringimenti (3-5%), mentre nella maggior parte dei casi non determina lesioni.

Le cause del reflusso gastroesofageo

La malattia da reflusso gastroesofageo è una malattia che è causata da diversi fattori, come quelli alimentari, anatomici, posturali, funzionali, ormonali e farmacologici.

Il tono dello sfintere esofageo inferiore (zona di passaggio tra esofago e stomaco) costituisce una barriera pressoria contro il reflusso. Quando la pressione della zona si riduce, come ad esempio durante il passaggio di acqua o cibo, il materiale acido e non-acido risale dallo stomaco all’esofago (anche in condizioni normali). Se la quantità e la durata del reflusso superano una determinata soglia, si verifica la Malattia da Reflusso Gastroesofageo.

La pressione della giunzione tra esofago e stomaco mostra considerevoli variazioni diurne ed è influenzata dalla dieta, da tensioni miofasciali, da pressioni intraddominali e intratoraciche (un aumento della pressione intra-addominale, come nelle persone in sovrappeso e nelle donne in gravidanza, predispone maggiormente al reflusso), dagli ormoni circolanti e da alcuni farmaci.

Come diagnosticare il reflusso gastroesofageo?

I sintomi tipici (bruciore dietro il petto e rigurgito acido in bocca) sono già sufficienti per fare una diagnosi di Malattia da Reflusso Gastroesofageo. Sicuramente diventa fondamentale recarsi da un bravo gastroenterologo che eventualmente può decidere di prescrivere una gastroscopia.

Spesso però la stessa gastroscopia non mette in evidenza lesioni marcate che potrebbero giustificare una sintomatologia invece così importante, manifestata dal soggetto.

E perché?

Probabilmente perché ci troviamo di fronte ad un disturbo FUNZIONALE e non di fronte ad una vera e propria LESIONE (almeno non ancora). Motivo per cui spesso la terapia farmacologica che viene prescritta porta a pochi risultati.

Se abbiamo detto precedentemente che la Malattia da Reflusso Gastroesofageo è causata da diversi fattori e la nostra sintomatologia non migliora, forse non si sta eseguendo un’analisi completa e nel modo corretto, e forse non è sufficiente la sola terapia farmacologica.

Quindi non accontentatevi di un “sarà stress” se non ci sono miglioramenti. Certo anche lo stress è un fattore contribuente, ma a volte c’è un abuso di questa parola, soprattutto in campo sanitario.

Come può aiutare il trattamento osteopatico?

Il trattamento osteopatico, attraverso principalmente tecniche viscerali, si pone l’obbiettivo di migliorare la funzionalità di quei processi propri dell’apparato digerente, e non solo, alterati.

Migliorando la mobilità diaframmatica, la vascolarizzazione e quindi la motilità d’organo, la stimolazione nervosa attraverso principalmente il nervo vago, si apportano miglioramenti notevoli rispetto la sintomatologia da Malattia da Reflusso Gastroesofageo.

Inoltre utilizzando un approccio mirato al cambiamento dello schema posturale, si possono ottenere miglioramenti anche dal punto di vista di tensioni e pressioni, addominali e/o toraciche che interferiscono in modo negativo sui sintomi della Malattia da Reflusso Gastroesofageo.

Risulta sicuramente fondamentale abbinare prima di tutto un percorso nutrizionale, così da modificare lo stile alimentare.