12.07.2019

Durante il periodo estivo è consuetudine per molti farsi lunghe nuotate al mare, in piscina o al lago. Inoltre i più piccoli che amano tantissimo stare in acqua e continuare a schizzarsi.

Uno dei problemi più comuni che può verificarsi alle nostre orecchie è il cosiddetto orecchio del nuotatore o otite esterna (propriamente chiamato).

Questo significa che quando ci tuffiamo in acqua, al mare o in piscina, succede molto spesso di avere la sensazione che sia rimasta dell’acqua nell’orecchio, a volte il semplice fastidio può diventare un vero e proprio dolore.

Perché succede questo?

Entrando e uscendo dall’acqua quest'ultima può rimanere nel condotto uditivo esterno, creando una situazione in cui i batteri presenti nell’acqua, si possono moltiplicare e dare inizio ad una infezione.

I sintomi più comuni sono: dolore, gonfiore, calo temporaneo dell‘ udito e prurito. Il dolore parte dall’orecchio e può irradiarsi fino alle tempie e alle mandibole.

In questo caso è consigliabile non far entrare ulteriormente acqua nel condotto e rivolgersi ad un medico che valuterà la corretta terapia.

Altri disturbi comuni nel periodo estivo


Durante il decollo e l’atterraggio in aereo, a causa del cambio di pressione si può avvertire un fastidio più o meno intenso, un senso di ovattamento o dolore all‘orecchio medio, il canale che collega la parte esterna a quella interna del nostro sistema uditivo.

È il disturbo medico più comune dei viaggiatori in aereo che può causare dolore e sordità anche per diverse ore successive al volo.

Cosa possiamo fare per alleviare questo disturbo?

Deglutire e sbadigliare spesso può favorire l’apertura della tromba di Eustachio e permettere all’aria di entrare nell’orecchio.

Masticare una cicca o succhiare una caramella porterà ad ingoiare più spesso, aiutando ad equalizzare la pressione dell’aria in fase di decollo e atterraggio.

Non dormire durante la discesa. Come si è detto, è la parte più critica per il mal d'orecchie, per cui dormire durante questa fase del viaggio può rallentare o rendere più difficoltoso l’adeguamento alle variazioni di pressione.

Articolo di:

Cirignola Andrea

Tecnico audioprotesista