06.11.2018

È sempre più frequente la richiesta, soprattutto da parte dei genitori, di una valutazione dei propri figli per le gambe "storte". In realtà si tratta di deviazioni degli arti inferiori che si osservano a livello delle ginocchia; il ginocchio può essere valgo (ginocchio a X) oppure varo (ginocchia a O oppure arcuate). Durante la crescita del nostro corpo le ginocchia si “raddrizzano” fino a raggiungere l’asse biomeccanico corretto verso la pubertà.

Esistono, alcune patologie, come i disturbi della cartilagine di accrescimento del femore e/o della tibia o alcune malattie metaboliche (ad esempio il rachitismo) che possono alterare questo fisiologico “raddrizzamento” .
Inoltre, il peso corporeo va tenuto sotto stretto monitoraggio poiché un suo aumento eccessivo può aumentare il varismo delle ginocchia, nel caso di bambini piccoli (tra i 2-4 anni), oppure il valgismo, nel caso di bambini più grandi (tra gli 8-10 anni).

Come viene fatta la prima valutazione?

La prima valutazione è solitamente eseguita dal proprio pediatra per escludere eventuali malattie metaboliche come il rachitismo, diabete, alterazioni della tiroide ecc e impostare la terapia medica adatta. Poi, il paziente è inviato allo specialista ortopedico pediatrico per la valutazione clinica ed eventualmente radiografica attraverso una teleradiografia arti inferiori per la misurazione dell’asse meccanico degli arti inferiori e valutare la presenza o meno di anomalie della cartilagine di accrescimento.

Quali sono i trattamenti?

Il tipo di trattamento è deciso in base all’età del paziente, la causa che ha provocato tale deformità e l’entità/tipo di deviazione/deformità presente. In caso di malattie, i pazienti cominciano immediatamente la terapia medica monitorando la situazione clinica avvalendosi, se necessario dell’utilizzo di ausili come plantari o tutori per contenere la deformità durante lo sviluppo corporeo.

Quando intervenire chirurgicamente?

Nel caso di deformità importanti, a prescindere dall’età e/o patologia di base, si consiglia la correzione chirurgica attraverso un intervento chirurgico minimamente invasivo chiamato temporanea epifisiodesi. Si tratta di “bloccare” temporaneamente la parte della cartilagine cresciuta in eccesso mettendo a cavallo di essa delle piccole placche a forma di 8, controllando in questo modo la crescita e riallineando il corpo. Appena l’allineamento è stato raggiunto (dopo qualche mese a seconda della propria velocità di crescita) queste placchette vengono rimosse.

Sia il loro posizionamento che la loro rimozione viene eseguita in regime di Day Hospital, e dopo un paio di ore di osservazione, il piccolo paziente può tornare a casa camminando sulle proprie gambe,
utilizzando le stampelle se necessario, riprendendo ogni tipo di attività sportiva nell’arco di qualche giorno.