I miomi uterini, noti anche come fibromi, rappresentano una delle neoplasie benigne più comuni dell'utero.
Queste formazioni muscolari lisce derivano dalle cellule della muscolatura uterina e possono variare in dimensioni, numero e localizzazione. Sebbene la maggior parte dei miomi sia asintomatica, in alcuni casi possono causare significativi disturbi clinici e influenzare la qualità della vita delle donne che ne soffrono.
Dall' aprile 2025 la Struttura Complessa di Ginecologia dell’Ospedale “Alessandro Manzoni” di Lecco adotta la tecnica di miolisi a radiofrequenza per il trattamento di miomi uterini.
Perchè si formano i miomi (fibromi) uterini?
La formazione dei miomi uterini è influenzata da fattori ormonali e genetici. Gli estrogeni e il progesterone giocano un ruolo cruciale nella loro crescita; infatti, i miomi tendono a ridursi di dimensioni dopo la menopausa, quando i livelli ormonali diminuiscono. Sono state identificate diverse mutazioni genetiche associate alla formazione di miomi, sebbene il meccanismo preciso rimanga poco chiaro.
Classificazione dei miomi uterini
I miomi uterini possono essere classificati in base alla loro localizzazione:
1. Miomi intramurali: situati all'interno del muscolo uterino, rappresentano la forma più comune.
2. Miomi sottosierosi: si sviluppano sulla superficie esterna dell'utero e possono spingere verso l'esterno, creando un'ernia.
3. Miomi sottomucosi: situati sotto la mucosa uterina, possono causare alterazioni del ciclo mestruale e sanguinamenti anomali.
4. Miomi peduncolati: collegati all'utero tramite un peduncolo, possono trovarsi sia all'interno che all'esterno dell'utero.
Quali sono i sintomi dei miomi?
I sintomi dei miomi uterini variano a seconda delle dimensioni e della posizione delle formazioni.
I segni clinici più comuni includono:
- Sanguinamento uterino anomalo: mestruazioni abbondanti (menorragia) o sanguinamento intermestruale.
- Dolore pelvico: può essere causato dalla pressione esercitata sui tessuti circostanti.
- Aumento della frequenza urinaria: in caso di compressione della vescica.
- Difficoltà nelle gravidanze: i miomi possono influenzare la fertilità e aumentare il rischio di complicazioni in gravidanza.
Il trattamento dei miomi uterini
Il trattamento dei miomi uterini dipende dalla gravità dei sintomi, dalle dimensioni dei miomi e dalla volontà della paziente di preservare la fertilità. Le opzioni terapeutiche includono:
Trattamento farmacologico del mioma uterino
Trattamenti medici con antinfiammatori non steroidei per alleviare il dolore, contraccettivi orali o intrauterini che aiutano a regolarizzare il ciclo mestruale e ridurre il sanguinamento.
Trattamento chirurgico del mioma uterino
In passato le tecniche più utilizzate per il trattamento dei miomi erano rappresentate da:
- miomectomia per la rimozione chirurgica dei miomi;
- isterectomia che comporta la rimozione dell'utero (questa tecnica è riservata alle pazienti con sintomi gravi);
- embolizzazione delle arterie uterine che riduce l'afflusso di sangue ai miomi, portando alla loro riduzione.
Oggi, fortunatamente, a questa lista di trattamenti chirurgici, si è aggiunta una nuova e molto promettente tecnica mini invasiva che prevede l’ablazione del mioma con radiofrequenza.
Antonio Pellegrino, Direttore Dipartimento Innovazione e Chirurgia Robotica ASST Lecco nonché Direttore Struttura Complessa Ostetricia e Ginecologia “A. Manzoni”
“La Ginecologia dell’ASST di Lecco è una delle poche realtà italiane che offre, alle proprie pazienti, questo innovativo trattamento. Il fibroma uterino è una lesione benigna del viscere uterino, con un tasso di prevalenza del 70%, rappresentando la patologia benigna più comune nelle donne durante l’età riproduttiva. I fibromi vengono diagnosticati nelle donne di tutte le età, ma si riscontrano più comunemente nelle donne di età compresa tra 35 e 50 anni.
Circa il 30% dei fibromi causano sanguinamento uterino anomalo per quantità e durata, dismenorrea, disturbi pelvici e dolore dovuto alla pressione su organi e strutture adiacenti, nonché complicazioni ostetriche come infertilità, aborti ricorrenti o travaglio pretermine. Questa sintomatologia impatta negativamente sulla qualità della vita di una donna.
I fibromi uterini costituiscono un problema sociale e sanitario significativo, che porta a ricoveri ginecologici e a circa l’80% di tutte le isterectomie. Pertanto, la gestione dei sintomi risulta fondamentale per migliorare la qualità di vita delle donne con diagnosi di fibromatosi. Oggi presso la nostra Unità Operativa di Ginecologia sono disponibili diversi trattamenti per i fibromi e la sintomatologia ad essi associata, che vanno dalla gestione medica farmacologica alle opzioni chirurgiche convenzionali e a quelle più recenti e meno invasive.
La scelta di un’opzione terapeutica appropriata tiene conto di vari aspetti, come le dimensioni, il numero e la localizzazione dei fibromi, la presenza dei sintomi, l’età della paziente, il desiderio di preservare la fertilità e le preferenze della singola paziente.
Negli ultimi anni è aumentato l’interesse per tecniche meno invasive che preservino la fertilità. In letteratura sono riportati studi che evidenziano come l’80% delle donne preferisca alternative meno invasive per la gestione dei fibromi ed il 50% di loro desidera conservare l’utero. A mio parere, La miolisi a radiofrequenza rappresenta un'alternativa alle tradizionali opzioni chirurgiche come la miomectomia, l’isterectomia con il vantaggio di ridurre i tempi di recupero e i rischi associati a interventi più invasivi.
È una metodologia sicura e personalizzabile a seconda del caso clinico di ogni donna. Questa nuova tecnologia potrebbe, in futuro, aiutarci a cambiare la gestione dei fibromi uterini sintomatici”.
Meccanismo d'azione e vantaggi della miolisi a radiofrequenza
Il trattamento con termoablazione a radiofrequenza agisce mediante la produzione di calore diretto al mioma. Le temperature raggiungono gli 80-90°C, provocando la denaturazione proteica e la necrosi del tessuto miomatoso. La distruzione selettiva del mioma riduce la sua dimensione e allevia i sintomi come il sanguinamento e il dolore.
La procedura viene eseguita in regime di Day Hospital, richiede un’anestesia locoregionale o una sedazione profonda. La durata varia tra i 15 e i 45 minuti a seconda del numero dei miomi da trattare.
Questo approccio riduce notevolmente il rischio di infezioni ed emorragie post-operatorie.
Il controllo del sanguinamento lo si vede subito al primo – secondo ciclo mestruale con la scomparsa delle
metrorragie e si ottiene una riduzione volumetrica del mioma fino al 50 % a 6 mesi e fino al 70-90 % a 12 mesi.
Uno dei principali vantaggi di questa tecnica è la minima invasività. A differenza della miomectomia, che richiede un'incisione chirurgica, la miolisi a radiofrequenza viene effettuata per via transvaginale riducendo al minimo il trauma tissutale.
Domande Frequenti riguardo all'ablazione dei miomi
Sarà doloroso? No, l'intervento avviene in sedazione.
Potrò avere figli dopo? Sì, la procedura preserva la fertilità.
Quanto dura l'intervento? Circa 15-20 minuti.
Quando tornerò normale? Già nelle 24-48 ore successive all'intervento.