I miomi uterini, noti anche come fibromi, rappresentano una delle neoplasie benigne più comuni dell'utero.
Queste formazioni muscolari lisce derivano dalle cellule della muscolatura uterina e possono variare in dimensioni, numero e localizzazione. Sebbene la maggior parte dei miomi sia asintomatica, in alcuni casi possono causare significativi disturbi clinici e influenzare la qualità della vita delle donne che ne soffrono.
Perchè si formano i miomi (fibromi) uterini?
La formazione dei miomi uterini è influenzata da fattori ormonali e genetici. Gli estrogeni e il progesterone giocano un ruolo cruciale nella loro crescita; infatti, i miomi tendono a ridursi di dimensioni dopo la menopausa, quando i livelli ormonali diminuiscono. Sono state identificate diverse mutazioni genetiche associate alla formazione di miomi, sebbene il meccanismo preciso rimanga poco chiaro.
Classificazione dei miomi uterini
I miomi uterini possono essere classificati in base alla loro localizzazione:
1. Miomi intramurali: situati all'interno del muscolo uterino, rappresentano la forma più comune.
2. Miomi sottosierosi: si sviluppano sulla superficie esterna dell'utero e possono spingere verso l'esterno, creando un'ernia.
3. Miomi sottomucosi: situati sotto la mucosa uterina, possono causare alterazioni del ciclo mestruale e sanguinamenti anomali.
4. Miomi peduncolati: collegati all'utero tramite un peduncolo, possono trovarsi sia all'interno che all'esterno dell'utero.
Quali sono i sintomi dei miomi?
I sintomi dei miomi uterini variano a seconda delle dimensioni e della posizione delle formazioni.
I segni clinici più comuni includono:
- Sanguinamento uterino anomalo: mestruazioni abbondanti (menorragia) o sanguinamento intermestruale.
- Dolore pelvico: può essere causato dalla pressione esercitata sui tessuti circostanti.
- Aumento della frequenza urinaria: in caso di compressione della vescica.
- Difficoltà nelle gravidanze: i miomi possono influenzare la fertilità e aumentare il rischio di complicazioni in gravidanza.
Diagnosi dei miomi uterini
La diagnosi di miomi uterini è principalmente clinica e si avvale di:
1. Esame pelvico: permette di identificare eventuali masse anomale.
2. Ecografia: rappresenta il metodo di imaging di prima scelta per la valutazione della presenza e delle caratteristiche dei miomi.
3. Risonanza magnetica (RM): utile per una valutazione più dettagliata, specialmente in casi complessi.
4. Isteroscopia: consente l'osservazione diretta della cavità uterina e la rimozione di miomi sottomucosi.
Il trattamento dei miomi uterini
Il trattamento dei miomi uterini dipende dalla gravità dei sintomi, dalle dimensioni dei miomi e dalla volontà della paziente di preservare la fertilità. Le opzioni terapeutiche includono:
Trattamento farmacologico del mioma uterino
Trattamenti medici con antinfiammatori non steroidei per alleviare il dolore, contraccettivi orali o intrauterini che aiutano a regolarizzare il ciclo mestruale e ridurre il sanguinamento.
Trattamento chirurgico del mioma uterino
In passato le tecniche più utilizzate per il trattamento dei miomi erano rappresentate da:
- miomectomia per la rimozione chirurgica dei miomi;
- isterectomia che comporta la rimozione dell'utero (questa tecnica è riservata alle pazienti con sintomi gravi);
- embolizzazione delle arterie uterine che riduce l'afflusso di sangue ai miomi, portando alla loro riduzione.
Oggi, fortunatamente, a questa lista di trattamenti chirurgici, si è aggiunta una nuova e molto promettente tecnica mini invasiva che prevede l’ablazione del mioma con radiofrequenza.
L'ablazione con radiofrequenza utilizza onde elettromagnetiche per generare calore mirato che distrugge le cellule dei miomi. Questo processo provoca la necrosi (morte cellulare) del tessuto miomatoso. L'ablazione viene generalmente eseguita in anestesia locale o sedazione leggera.
Per il trattamento si utilizza un sottile catetere che viene inserito nell'utero attraverso il canale vaginale e la cervice. Una volta posizionato correttamente il catetere, l'elettrodo viene attivato. Le onde di radiofrequenza generano calore che viene applicato direttamente al mioma. Questo calore provoca la distruzione controllata delle cellule miomatose, riducendo le dimensioni del mioma e alleviando i sintomi.
Essendo una procedura minimamente invasiva, l'ablazione con radiofrequenza comporta meno dolore e un minor rischio di complicazioni rispetto agli interventi chirurgici tradizionali permettendo alla paziente di essere dimessa nella stessa giornata dell’intervento e di tornare alle normali attività quotidiane entro pochi giorni dall'intervento, con un tempo di recupero molto più breve rispetto a procedure tradizionali.
Si evidenzia inoltre che l'ablazione con radiofrequenza si concentra sui miomi senza rimuovere l'utero, il che è particolarmente importante per le donne che desiderano mantenere la possibilità di avere figli in futuro.
Domande Frequenti riguardo all'ablazione dei miomi
Sarà doloroso? No, l'intervento avviene in sedazione.
Potrò avere figli dopo? Sì, la procedura preserva la fertilità.
Quanto dura l'intervento? Circa 15-20 minuti.
Quando tornerò normale? Già nelle 24-48 ore successive all'intervento.