17.09.2019

Ogni inizio porta con se' il sapore della prima volta e con esso emozioni e sensazioni forti e spesso contrastanti.

Il primo incontro con qualcuno, la prima volta in un posto nuovo, il primo giorno di una nuova avventura ... sono momenti unici, lontani da ciò che è familiare, dalle abitudini e dal già conosciuto, momenti che aprono nuove porte dentro di noi.

In questi giorni di inizio settembre non possiamo non pensare ai nuovi inizi dei nostri piccoli!

... l'inserimento al nido, l'inizio dell'asilo o il primo giorno di scuola: pur essendo passaggi naturali di crescita dei nostri figli spesso sono vissuti da noi "grandi" come momento di crisi.

Semplicemente, abbiamo paura.

Sentiamo il distacco, sentiamo che i nostri figli entrano in un altrove dove noi non saremo presenti, mondi in cui ci saranno altri riferimenti e altre relazioni, situazioni che non potremo vedere ne' gestire.

Vorremmo essere sicuri che tutto andrà bene, che lui o lei sarà in grado di affrontare questa nuova avventura, senza scossoni, vorremmo proteggerli, vorremmo che tutto filasse liscio, senza fatiche.

E se poi, nei nostri figli, leggiamo delle fragilità, delle "non conformità", ecco che abbiamo ancora più paura: sapranno capirlo/a? Si accorgeranno delle sue fatiche? Saranno in grado di saperlo/a prendere nel modo giusto?

Tutto questi pensieri, queste emozioni hanno a che vedere con quell'invisibile filo che lega un genitore al proprio "cucciolo", un filo che lega ma che se troppo stretto imbriglia.

Per poter lasciar andare nel mondo i nostri bambini e ragazzi, per far sì che vi entrino emozionati ma non terrorizzati abbiamo bisogno di fare i conti con queste nostre emozioni, per non caricarle sulle loro spalle e sui loro cuori.

Accorgersi delle proprie emozioni: con quanta ansia ci prepariamo all'evento, quante parole diciamo in proposito, quante volte controlliamo e ricontrolliamo che sia tutto pronto per il nuovo inizio, quante aspettative abbiamo e quanti timori?

Già queste sono buone domande da porci per accorgerci del clima che stiamo creando attorno a questa cosa!

Avere fiducia nel nostro piccolo/a: ciascun bambino è dotato e porta con se' risorse e fragilità. Attraverso le esperienze che farà (tutte le esperienze!) imparerà a crescere, scoprirà sé stesso mentre scopre il mondo. E saprà, a modo suo, trovare un modo per stare in questo mondo che gli è stato dato.

Fidarsi di questa sua capacità, ricordarci che "è in grado di fare da solo", è dirgli "io credo in te" e questo è l'ingrediente indispensabile per la sua autostima.

Vedere il mondo come padre e madre dei nostri figli: è nel mondo là fuori che i bambini crescono, noi ne facciamo parte ma, appunto, ne siamo una piccola parte. La natura, la vita, le persone, gli animali, tutto ciò che accade contribuisce alla crescita e allo sviluppo di un bambino.

Sicuramente ci saranno cose che ci piaceranno di questi nuovi inizi e altre che invece ci manderanno in bestia. Ci saranno cose su cui potremo intervenire e altre che ci lasceranno impotenti. I nostri figli però hanno bisogno di viverle e non "pronto intervento" o di qualcuno che gli risolva la vita. Il nostro compito allora è quello di fare un passo indietro, lasciarli andare e aprire la porta al loro rientro!