10.02.2023

​prick test per una diagnosi di allergia in pediatria

La richiesta di diagnosi di allergia in età pediatrica è sempre più frequente : un bimbo su venti presenta dolore addominale, diarrea e orticaria per una possibile  allergia alimentare, un lattante su cinque presenta segni più o meno intensi di dermatite con prurito, spesso nell’età prescolare  un bimbo presenterà un “respiro fischiante”, il naso sempre chiuso , la tosse ricorrente ed accessuale.                    

Il test più veloce, economico e specifico per lo screening delle allergopatie è sicuramente il PRICK TEST  : sono prove allergiche cutanee di semplice esecuzione e poco dolorose, pertanto idonei da eseguire ai bambini . Inoltre nella stessa  seduta si possono testare molte sostanze contemporaneamente, sia di tipo inalatorio che alimentari. 

Possono essere effettuati a qualunque età, anche nei lattanti  di pochi mesi di vita, e non necessitano il digiuno prima dell’esame.

L’unica misura da adottare alcuni giorni prima di eseguire tali prove, è la sospensione di  farmaci  che possono alterare i risultati, come anti istaminici e alcuni sedativi della tosse.

I test generalmente vengono applicati sulla superficie volare dell’avambraccio : in caso di bimbi piccoli o di cute non integra il Medico potrà decidere di effettuarli in altra sede.

Con un pennarello l’operatore segnerà sulla cute il punto dove deporrà la goccia dell’ estratto allergenico : l’applicazione di tutti gli  allergeni richiede generalmente 3-5 min . 

L’estratto è una soluzione della sostanza allergenica messa a disposizione dall’industria farmaceutica . In caso di allergeni alimentari può essere anche effettuato il Prick by Prick utilizzando direttamente l’alimento fresco , generalmente frutta o verdura , dove verrà immersa direttamente la lancetta prima di pungere la cute. 

Quindi con una lancetta l’operatore  pungerà , in corrispondenza della goccia , la cute superficialmente senza provocare dolore o sanguinamento .

Si attende per la lettura circa 15-20 min, e in tale periodo le prove cutanee positive potranno dare fastidio , prurito per la comparsa sulla pelle di un rigonfiamento con un alone rossastro “ tipo puntura di insetto “. 

Il Medico interpreterà i risultati paragonando i test con la reazione determinata da gocce di controllo come l’ istamina che provocherà un ponfo .

Durante tutta l’esecuzione dei test , il genitore potrà stare accanto al proprio figlio, aiutandolo a stare calmo ,  il più fermo possibile  , evitando di toccarsi nell’area dei test.

Gli effetti collaterali dell’esame  sono il prurito e l’arrossamento cutaneo , che si rende evidente subito durante l’esame , quando non potrà grattarsi. Di solito si risolve in 30  minuti , max 1-2 ore. Potrà lavarsi al termine del test con acqua fresca e applicare una crema cortisonica per alleviare la sintomatologia. 

Generalmente il bambino potrà riprendere le sue normali attività immediatamente dopo il test, salvo diverse indicazioni del Medico .

Più importante sarà l’interpretazione dei test allergici  perché questo richiede un bagaglio culturale specifico e una esperienza  nel campo per poter dare una corretta risposta alla sintomatologia riferita dal paziente . L’esito dei test non può essere dissociato  dall’anamnesi dei sintomi ( caratteristiche della insorgenza della sintomatologia, di eventuali fattori scatenanti, della sua stagionalità , della famigliarità ) e dall’esame clinico del paziente ( per poter evidenziare eventuali malattie concomitanti) . 

I test allergici non vanno interpretati come valori assoluti ma inseriti in un contesto globale ed essere compatibili con i dati emersi dalla anamnesi e dall’obiettività clinica : solo  in questo caso si evitano prescrizioni farmacologiche e dietetiche non pertinenti, visto che spesso le indagini allergologiche vengono richieste in modo non giustificato !

Generalmente un test fortemente positivo per un allergene è associato ad una reazione con l’esposizione allo stesso , soprattutto per gli allergeni inalatori (pollini, polvere,pelo di animali) . 

Mentre per quanto riguarda l’allergia alimentare l’interpretazione può essere più insidiosa in quanto   la presenza di test positivi non necessariamente si accompagna a manifestazioni cliniche di malattia allergica  , e   un test negativo   può escludere una allergia alimentare acuta di tipo IgE mediata  : in via generale , un paziente può essere tollerante e quindi può assumere l’alimento pur avendo test positivi, un test negativo esclude virtualmente una possibilità di avere una reazione acuta grave (  non esclude una allergia non IgE mediata , causa di reazioni lente e ritardate).

Articolo di:

Panzeri Donata

Allergologa pediatrica e pediatra