21.02.2020

La sindrome della cuffia dei rotatori è la terza patologia più diffusa dopo il mal di schiena lombare e il dolore cervicale: la tendinopatia della famosa cuffia dei rotatori. Cerchiamo di scoprire qualcosa in più.

Cuffia dei rotatori: cos’è

La cuffia dei rotatori è un complesso di muscoli che ha il compito di stabilizzare e muovere l’articolazione della spalla. Si chiama così perché, vista dall’alto, sembra proprio una cuffia che avvolge la testa dell’omero.

Il loro compito è fondamentale per mantenere un corretto movimento dell’articolazione e prevenire patologie ed eventi traumatici.

Cuffia dei rotatori: quali muscoli la compongono?

I muscoli che compongono la cuffia dei rotatori sono 4: il sovraspinato, il sottospinato e il piccolo rotondo (rotatori esterni) e il sottoscapolare (rotatore interni). I loro tendini si fondono insieme alla capsula articolare per aumentarne la funzione di stabilizzazione.

Cuffia dei rotatori: quali sono i sintomi?

I sintomi della sindrome della cuffia dei rotatori possono essere vari. Il più comune in assoluto è il dolore, che il paziente può riferire durante un movimento specifico (soprattutto portare la mano più in alto della spalla), a riposo o nelle ore notturne. Inoltre possono essere presenti rigidità e difficoltà o impossibilità nell’eseguire determinati movimenti.

Cuffia dei rotatori: quando si avverte dolore?

Questo è un aspetto fondamentale da chiarire: ci sono spesso delle credenze che possono risultare fuorvianti e farci perdere di vista le vere cause del dolore alla spalla.

È stata ormai dimostrata una scarsa correlazione tra lesione dei tendini della cuffia (il più colpito è il sovraspinato) e il dolore alla spalla.

In altre parole spesso troviamo, attraverso esami come la risonanza magnetica nucleare, lesioni anche importanti ai tendini della cuffia senza che il soggetto riferisca dolore!

Quindi possiamo supporre che la lesione in sé non è necessariamente causa della nostra sintomatologia.

Cuffia dei rotatori: quali sono le cause?

Le cause di dolore alla spalla che possiamo inserire nel mondo della sindrome della cuffia dei rotatori può essere a carico dei tendini (per causa diverse da una vera e propria lacerazione), della borsa, dei legamenti e di altre strutture.

Spesso la causa del dolore è da attribuire a una disfunzione del movimento: la spalla non lavora meccanicamente bene e ciò può portare al sovraccarico di alcuni tessuti.

Un’altra causa, molto comune soprattutto tra gli sportivi, è la debolezza muscolare: chiediamo alla nostra spalla di eseguire un’attività per la quale non è adeguatamente allenata e preparata.

Se ho un tendine rotto devo subire un intervento chirurgico?

Non necessariamente. Molto spesso il trattamento è conservativo.

Un’attenta valutazione e una consulenza di un ortopedico specializzato nelle patologie della spalla può far chiarezza e capire quale sia la strada migliore da intraprendere.

In cosa consiste la fisioterapia?

Ovviamente dipende dalla causa del sintomo e dalla fase in cui si inizia il percorso di riabilitazione.

Se ci troviamo davanti a una fase acuta, il primo obiettivo sarà quello di ridurre il dolore.

Per raggiungere questo scopo può essere utile la terapia manuale associata a terapie strumentali come Theal Therapy, Tecarterapia, LIMFA Therapy, TENS e Ultrasuoni.

Appena possibile il lavoro diventerà prevalentemente attivo: una serie di esercizi mirati e personalizzati serviranno a ristabilire un equilibrio muscolare ottimale in termini di forza, estensibilità e controllo motorio/coordinazione.

Si può prevenire?

Si! Si può prevenire. Questo è un discorso che vale in primis per gli atleti che svolgono attività che sollecitano molto l’articolazione come pallavolisti e tennisti.

È sempre opportuno valutare la condizione della spalla e rilevare eventuali deficit o problematiche che possono evolvere in una sindrome dolorosa.

Articolo di:

Caratozzolo Bruno

Fisioterapista