07.02.2019

Lo smartphone, sembra essere il miglior amico dei nostri ragazzi (anche di molti adulti). Purtroppo gli smartphone nascondono diversi pericoli. Per questo motivo , lo scorso 22 Gennaio, presso l'Associazione Consorzio Lariano in collaborazione con Compiti Point AllenaMente, il nostro psicologo Andrea Borsetto  ha tenuto una conferenza su

"Toglietemi tutto ma non il mio Smartphone! Educare al tempo dei social network tra rischi e risorse

Abbiamo pensato quinci di rivolgergli qualche domanda per capire come è andata e per capire cosa vogliono i genitori ed i ragazzi di oggi

Cosa ti ha spinto ad organizzare l’evento “Toglietemi tutto ma non il mio smartphone?”

Lo smartphone è uno strumento sempre più utilizzato dai giovani perché rappresenta una straordinaria opportunità di informazione, svago, apprendimento, comunicazione.

Allo stesso tempo oltre ad offrire numerosi vantaggi può anche essere fonte di numerosi pericoli. Esso rappresenta un mondo da cui l’adulto è spesso escluso perché meno esperto del figlio (spesso adolescente, ma ormai riguarda anche i più piccoli), lo strumento tecnologico (digital device) diventa una voragine pericolosa tra i ragazzi che si muovono con facilità nel web e i genitori che si trovano senza strumenti e conoscenze per comprendere meccanismi della rete e per proporsi in modo significativo come adulti di riferimento anche in questo contesto.

Il mondo di internet sembra diventare sempre più uno spazio dedicato alle nuove generazioni dal quale il mondo adulto ne è spesso escluso. La serata è stata pensata quindi come un momento di informazione e condivisione con i genitori affinché ne possano sapere di più sul funzionamento di internet, sui social network, sull'uso dello smartphone, sull'attrattiva che tutto ciò esercita sui ragazzi, sulle sue potenzialità, ma anche sui rischi impliciti per poter dare ai propri figli indicazioni sicure sui pericoli potenziali della rete e sulle modalità e i comportamenti da tenere per una navigazione sicura.

Quali sono le esigenze dei genitori oggi?

I genitori sentono sempre di più l’esigenza di comprendere gli aspetti di attrazione e di soddisfacimento dei bisogni dei propri figli connessi all’utilizzo dello smartphone e della rete, di riflettere sul ruolo che può assumere l’adulto in questo nuovo contesto e di confrontarsi sulle regole e sulle modalità di utilizzo. La sfida che si pone ai genitori oggi è quella di aiutare i ragazzi a stare nella realtà che comprende anche il virtuale poiché per molti di loro il virtuale è reale.

È pertanto fondamentale che i genitori abbiano gli strumenti per riuscire ad intercettare i segnali di possibile isolamento sociale e di impoverimento dell’esperienza dei loro figli.

Ecco che allora diventa prioritario per i genitori nell’era dello smartphone capire sempre di più come la rivoluzione digitale influenzi la mente dei loro ragazzi. Questo è importante per comunicare con i propri figli e riuscire a svolgere una fondamentale funzione educativa.

Quali sono le esigenze dei ragazzi oggi?

Le esigenze dei ragazzi di oggi sono molteplici: ricercare la propria identità, condividere esperienze personali per ottenere, attraverso i like, approvazione e successo sociale, rimanere costantemente connessi e instaurare nuove relazioni affettive. I ragazzi oggi ricercano conversazioni immediate, veloci e simultanee, che non richiedano un alto coinvolgimento fisico ed emotivo come le comunicazioni faccia a faccia.

Quella dello smartphone è una tecnologia giovane. Nato per rispondere a esigenze pratiche, lo smartphone è diventato un vero e proprio oggetto di intrattenimento quotidiano. Principalmente utilizzato per seguire le community dei diversi social network e condividere foto, conversazioni, link, messaggi vocali, post e molto altro, si è ormai elevato a uno status symbol: rappresenta, cioè, l’appartenenza a un gruppo sociale, fa sentire l’adolescente alla moda, esprime benessere economico. Infatti, per i giovani che stanno crescendo a contatto con le nuove tecnologie, la distinzione tra vita online e vita offline è davvero minima e ciò influisce sulle relazioni, sulla percezione di sé e quindi sull'autostima.

Qual è la consapevolezza dei pericoli in rete da parte dei genitori?

Il rapporto dei propri figli con i nuovi media viene percepito dai genitori con un senso di ambivalenza: preoccupazione e diffidenza a causa dei possibili e concreti rischi e pericoli, ma anche fiducia e aspettativa verso le opportunità offerte dalle nuove tecnologie.

Gli adulti di riferimento tendono a focalizzare l’attenzione su questa ambivalenza, contrapponendo continuamente i rischi alle opportunità o viceversa, soprattutto quando devono prendere una decisione o fare una scelta. Spesso sono la paura e la mancanza di informazione che interferiscono sulla consapevolezza dei reali pericoli presenti in rete.

L’invito è che i genitori possano invece accettare il fatto che, nella rete, così come nella realtà quotidiana i rischi viaggiano insieme alle opportunità e ciò rappresenta una sfida educativa, con la cognizione di dover essere attrezzati come educatori (nelle conoscenze teoriche, nelle abilità tecnologiche ma soprattutto nelle competenze educative e relazionali) per sostenere e accompagnare i propri figli.

Alle abituali difficoltà che caratterizzano il rapporto tra genitori e figli, oggi in relazione alle nuove tecnologie e all'uso della rete, si aggiunge la consapevolezza tutta nuova dei genitori di non avere che pochi o minimi strumenti per comprendersi in modo reciproco. Infatti, è la prima volta nella storia dell’educazione che capita di vedere i giovani con più competenze tecnologiche degli adulti.

La relazione dunque di fronte ai nuovi mezzi di comunicazione tra genitori e figli risulta più difficile e più complicata di un tempo. Spesso ambivalente. Perché gli adulti da una parte criticano l’uso degli strumenti tecnologici che fanno parte integrante della vita dei figli e dall’altra li adottano massicciamente e a volte in modo più disfunzionale dei figli stessi.

L’epoca di rivoluzione digitale e tecnologica che stiamo vivendo implica che sul piano educativo sia sempre più necessario incontrare le nuove generazioni con un atteggiamento di disponibilità e di avvicinarsi alle nuove esigenze dei ragazzi con mente aperta e non giudicante.

Articolo di:

Borsetto Andrea

Psicologo psicoterapeuta