26.07.2018

Ogni anno in Lombardia quasi 2000 persone iniziano il trattamento dialitico a causa di una insufficienza renale giunta alla fase terminale. Uno dei problemi più rilevanti di questa patologia è la sua mancanza di sintomi, per cui la maggior parte delle persone si accorge di avere un problema renale solo quando il danno è in fase molto avanzata ed il declino è inesorabile.

I trattamenti per fermare o rallentare il danno renale sono molteplici, ma negli ultimi anni è risultata sempre più evidente l’importanza dei provvedimenti di tipo nutrizionale (in aggiunta ai trattamenti farmacologici).
In linea con queste indicazioni della letteratura clinica recente, vogliamo proporre un’attività ambulatoriale, che unisca l’intervento del Nefrologo (per inquadrare le patologie responsabili del danno renale e intervenire con la terapia farmacologica necessaria) e l’intervento della Dietista (per valutare le abitudini alimentari e intervenire con provvedimenti nutrizionali indispensabili ed opportuni).

A quali persone è rivolta questa proposta?

Innanzitutto alle persone con una funzione renale ancora normale, o poco alterata, affetti da Sindrome Metabolica. Si tratta di una patologia caratterizzata da sovrappeso, unitamente a due condizioni tra ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia e iperglicemia. Questo quadro patologico, se non trattato, conduce ad un progressivo danno delle arterie, con conseguente insufficienza renale cronica e complicanze cardiovascolari anche mortali. I fattori della sindrome metabolica costituiscono la prima causa di ingresso in dialisi nel mondo. In particolare, il sovrappeso (ma non solo) è il cardine su cui la dietista può intervenire efficacemente.

In secondo luogo, alle persone con una Insufficienza Renale Cronica (creatininemia superiore a 1.5 mg/dl), sulle quali è necessario intervenire per arrestare o rallentare la progressione del danno renale. Una terapia nutrizionale adeguata (controllo dell’apporto di proteine, sodio, fosforo e potassio, e lieve aumento dell’apporto calorico) si è dimostrata utile nel frenare il peggioramento, consentendo anche nei casi molto avanzati di posticipare  di oltre 2 anni la necessità della dialisi. Il ruolo della dietista è fondamentale.

Quale è la nostra proposta?

Dal 1° ottobre 2018 verrà attivato presso “In Salus” un ambulatorio gestito dal dott. Claudio Pozzi (Nefrologo) e dalla dott.ssa Cecilia Biazzi (Dietista), rivolto alle persone affette da “Sindrome Metabolica” o da “Insufficienza Renale Cronica”. Lo scopo è quello di associare i provvedimenti dietetici a quelli farmacologici, per ridurre il rischio di mortalità cardiovascolare e di perdita della funzione renale. Si tratta di un’attività ambulatoriale congiunta (Nefrologo+Dietista), che è stata iniziata da questi specialisti circa 10 anni fa presso l’ospedale Bassini (ATS Milano) e che ha consentito di ottenere risultati importanti, presentati nell’ultimo anno a diversi Congressi di Nefrologia e di Nutrizione (Milano, Torino, Rimini, Genova…). La Dietista (dott.ssa C. Biazzi) è anche istruttrice di ginnastica artistica, per cui potrà fornire suggerimenti per attuare un programma di attività fisica, quando indicata.

L’ambulatorio prevede la visita del Nefrologo (60 minuti), seguita dalla visita della Dietista (60 minuti), per coordinare gli interventi terapeutici ed ottimizzarli all’obiettivo da raggiungere.

Articolo di:

Pozzi Claudio

Nefrologo